Arriva la bella stagione: proteggiamo Fido
Con il giungere della bella stagione dobbiamo far fronte ad un pericolo reale per i nostri cani : l’arrivo delle zecche.
Le zecche possono infestare i nostri amici , e quelli maggiormente colpiti per gli ambienti che frequentano sono i cani da caccia ed i cani che vivono in ambiente rurale, ma non dobbiamo sottovalutare la possibilità di infestazione da zecche anche per i cani che frequentano i nostri parchi cittadini ed i giardini pubblici e che quindi vivono in ambiente urbano.
Le zecche sono parassiti esterni ematofagi anche dell’ uomo e di molti altri animali , e possono essere vettori di numerosi agenti patogeni che vengono trasmessi con il pasto di sangue.
Non è noto precisamente il tempo necessario affinché la zecca durante il suo pasto riesca a trasmettere l’agente patogeno , solitamente ciò avviene oltre le 24 ore.
Le malattie trasmesse da zecche sono numerose, ricordiamo tra le più importanti la malattia di Lyme e la Rickettsiosi.
Sono per lo più malattie febbrili che causano ingrossamento dei linfonodi, zoppie, anemia, letargia con perdita di peso. Queste malattie possono interessare anche l’uomo, ma attenzione non vengono trasmesse dal cane, ma direttamente dalla zecca così come avviene per il cane stesso.
La più pericolosa di queste malattie per l’uomo è la malattia di Lyme, che determina una malattia febbrile similinfluenzale con dolori articolari e un eritema cutaneo.
Il problema che ci poniamo quindi è di come proteggere il nostro cane dalle zecche.
Fortunatamente abbiamo tutta una nutrita serie di antiparassitari per uso esterno sia in forma di fialette (spot on) che di collari a lento rilascio di sostanze antiparassitarie con effetto per 3-5 mesi o bagni medicati che sono molto efficaci.E’ bene quindi attuare un piano di profilassi da aprile ad ottobre facendo uso di questi prodotti.
Non bisogna dimenticarsi poi di controllare il nostro cane dopo le passeggiate, soprattutto se fatte in campagna, nei parchi e nei giardini. Le zone del corpo più esposte sono generalmente l’inguine, le ascelle, la testa e le orecchie. Buona norma è rimuovere il parassita il prima possibile utilizzando delle pinzette adatte; si effettua un leggero movimento di torsione e di trazione, facendo attenzione a non strappare,schiacciare o rompere la zecca stessa e a non lasciare l’apparato buccale sulla pelle.
Sono sconsigliate le lozioni oleose da usare prima della rimozione.
Nell’uomo è sempre bene rivolgersi al medico soprattutto se notiamo arrossamento cutaneo o la comparsa di sintomi simil-influenzali dopo una puntura di zecca.
dott. Daniele Belardinelli
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