Ecco Slow Medicine!
Da uno dei bracci di Slow Food nasce Slow Medicine, presentata dal suo presidente Prof. Antonio Bonaldi all’ultimo congresso AMB di Roma con un intervento dal titolo ”L’illusione della salute e le trappole della medicina”.
In una società sempre più ipermedicalizzata con costi sociali sempre più alti Slow Medicine pone riflessioni sull’effettiva utilità di questa ipermedicalizzazione, da qui l’esigenza di riportare l’attenzione degli operatori sanitari dalla malattia al paziente evitando l’eccessiva medicalizzazione: too much medicine.
Numerose evidenze dimostrano che la medicina sempre più incentrata sulla malattia ha prodotto un aumento vertiginoso dei costi in nome della salute, ma ricerche hanno dimostrato che ben il 51% di oltre 3000 trattamenti di uso corrente non è di dimostrata efficacia e che ben 800 prestazioni sanitarie dovrebbero essere immediatamente sospese. Inoltre l’80% dei nuovi farmaci introdotti sul mercato sono copie di farmaci già in commercio. I famosi check-up tanto in voga, non riducono la mortalità, non prevengono le malattie, non evitano ricoveri, disabilità e generano ansia.
La specializzazione della medicina sempre più esasperata e dettagliata porta a una frammentazione del sapere e a considerare gli organi quasi isolati dimenticando l’insieme, cioè il paziente. La domanda che si pone è se scoprire la malattia prima della sua manifestazione sia veramente utile, cioè se vogliamo più prestazioni sanitarie o più salute.
Cosa propone Slow Medicine? Propone un ritorno al paziente attraverso l’uso di una medicina sobria, rispettosa, giusta.
Sobria: fare di più non significa fare meglio.
Rispettosa: i valori, le aspettative e i desideri dei pazienti sono inviolabili.
Giusta: cure appropriate e di buona qualità per tutti.
L’OMS ha dichiarato che solo il 10% delle cause di mortalità sono prevedibili, il restante 90% dipende da fattori genetici, stili di vita, fattori ambientali, sociali, culturali…e dal caso.
Let the patient revolution begin !
dott. Graziella Bellardini
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