Gnammo quindi sono!
Buon cibo, ottima compagnia, nuovi amici: in un’unica parola Gnammo! Andiamo a scoprirne di più con Gian Luca Ranno
Cosa è Gnammo?
Gnammo è il più vecchio social network del mondo. La tavola appunto.
Spiegaci come funziona.
Semplice, ci si può iscrivere come cuochi ed organizzare un evento o come ganmmer e chiedere di partecipare. I nostri cuochi sono persone che amano cucinare, infatti i nostri eventi sono a tutti gli effetti eventi privati è come invitare nuovi amici a casa e il cuoco sceglie se accettare o meno uno gnammer che ha chiesto di unirsi alla sua festa
Se volete approfondire andate sul sito alla sezione faq e scaricate la nostra guida per il vostro primo evento su Gnammo:
http://gnammo.com/static/gnammo/La%20Guida%20di%20Gnammo.pdf
Come è nata l’idea?
Le idee sono nell’aria e così è successo che avessimo avuto la stessa idea insieme ad altri ragazzi di Bari. Dall’unione di questi due team che stavano incominciando a lavorare sulle loro idee è nato Gnammo.
Come stanno rispondendo gli italiani al progetto?
Gli italiani amano mangiare e cucinare e quindi come possono rispondere se non a tavola con Gnammo.
Quali sono i vantaggi per i cuochi?
I cuochi, possono mettersi in gioco, realizzare per una sera il sogno di essere…Masterchef. Confrontarsi, conoscere altri cuochi, nuovi amici e fra poco inseriremo molte novità apposta per loro. Il cuoco in Gnammo è uno che apre le propri porte di casa ed ha capito che il miglior Social Network sta in cucina.
Ma per chi non ha una casa abbastanza grande, basta chiedere a un amico, o pensare un altro luogo speciale in cui creare il proprio evento.
Ne sono stati fatto, in studi di architettura, atelier di artisti, parchi, giardini, negozi, non ponete limiti alla fantasia cuochi. E ti segnalo la nostra rubrica “Io l’ho fatto” dove potrete trovare le interviste a chi ha iniziato prima di voi:
http://blog.gnammo.com/category/eventi/
I vantaggi per gli gnammers?
Gli gnammers, sono tanti e c’è un buon motivo per ognuno di loro di provare Gnammo.
Per esempio, chi è in trasferta per lavoro, invece di mangiare da solo, può fare nuove conoscenze, tutti quelli che vogliono provare un’esperienza culinaria fuori dalle normali rotte del gusto.
Considera che Gnammo, non è solo cibo è soprattutto un modo per portare la gente a rincontrarsi fuori dalla rete, il cibo è solo in nostro “fattore social”, fra l’altro il più vecchio del mondo
Può essere considerata una buona alternativa per “arrotondare” in tempi di crisi?
Assolutamente si, e stiamo cercando di farlo capire anche a livello politico. Ci sono stati diversi casi di cuochi, che organizzando un evento Gnammo hanno conosciuto nuovi amici, che poi gli hanno commissionato un lavoro, nel loro lavoro reale, mi viene in mente il caso di due fotografe che organizzando un evento poi sono state chiamate per dei servizi fotografici.
Avete chiesto dei finanziamenti? Gli enti sono sensibili a questo tipo di tematica?
Non abbiamo richiesto dei finanziamenti ma stiamo ricercando dei finanziatori. Mi spiego meglio, quando si lancia un progetto come il nostro, una startup, prima si esce con un prodotto/versione beta del sito, si cerca di validare il modello, vedere se può funzionare, quando si sono dimostrate queste cose, in gergo tecnico si dice avere traction, poi ci si rivolge agli investitori, business angel o fondi di investimento, ecco ora siamo a questo punto.
Nel mondo esistono altre entità simili e cosa c’è di diverso tra il progetto italiano e quello estero? In termini soprattutto di risposta degli utenti.
Nel mondo esistono progetti simili e questo è positivo, perché significa che c’è mercato, ma ad oggi ancora nessuno si è affermato come player ammazza mercato.
Considera che recentemente, siamo stati segnalati fra i migliori 10 siti di social eating al mondo, unici italiani in questa classifica.
Come avete pensato di ampliarvi?
Appena riceveremo il primo investimento, lavoreremo a migliorare il sito, implementarne le funzioni, aumentare la base utenti, poi ci apriremo al mercato Europeo e successivamente a quello Americano.
Tramite quali canali state promuovendo il vostro progetto?
Usiamo come tutte le startup, una strategia di social media marketing mix, in parole povere, facebook, twitter, pinterest, youtube e linkedin per raggiungere i nostri possibili utenti. Ma oltre a questo, la stampa ha più volte scritto di noi e questo è molto importante per consolidare ed aumentare la credibilità del progetto
Cosa determina, secondo te, il successo o l’insuccesso di un progetto come Gnammo?
Molte cose ovviamente, il team, che deve essere la tua seconda famiglia se non la prima, la costanza, la rapidità di esecuzione, la rete di networking che riesci a costruirti intorno, la forza di stare in piedi e non mollare anche quando sembra che tutto ti remi contro.
La capacità di cambiare se ci si rende conto che il tuo modello non funziona.
Insomma è come una ricetta fatta di tanti ingredienti, bisogna saperli dosare bene e …avere anche un po’ di…fortuna.
Il vostro social network sfrutta la tendenza al cooking e l’approccio sociale italiano alla vita. Come nasce la vostra azienda?
Nasce dalle idee, sparse fra Torino e Bari idee che sono diventate un progetto e poi un prodotto, in versione beta.
La nascita poi è una cosa è la crescita che va affrontata con forza partendo dal team, che deve essere la tua seconda famiglia se non la prima, la costanza, la rapidità di esecuzione, la rete di networking che riesci a costruirti intorno, la forza di stare in piedi e non mollare anche quando sembra che tutto ti remi contro.
La capacità di cambiare se ci si rende conto che il tuo modello non funziona.
Il vostro modello di business prevede una forte evoluzione verso l’integrazione fra web 2.0 e interazione fisica? Come pensate di portare alla redditività l’idea?
Noi non facciamo altro che riportare la socialità al livello primario, cioè un p2p fra le persone (passami il paragone), il media sociale, cioè il social network deve solo essere uno strumento utile a far incontrare le perone nel mondo reale.
E lo facciamo, come ci piace dire con il più vecchio social network del mondo, la tavola
Il modello di business si basa su una fee, che trameniamo su ogni transazione, perché a tutti gli effetti siamo un sito di intermediazione fra domanda ed offerta.
Domanda è offerta che, visto la novità del mercato sta a noi fra crescere.
Il grande mercato del food piemontese vi ha ispirato come neo imprenditori?
Sicuramente il Piemonte, in quanto terra di prodotti enogastronomici di eccellenza è stato un input forte nel farci capire le potenzialità di un progetto come il nostro, rivolto al mondo del food a 360°.
Considera che Gnammo nasce come sito rivolto all’home food ma stiamo attivando dinamiche che permettano anche ai piccoli brand sul territorio di farsi conoscere e veicolare i loro prodotti.
L’italia è una miniera di prodotti fantastici, noi vorremo dare il nostro contributo per farli conoscere e farli arrivare sulle tavole di chi li possa apprezzare.
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