Il pastore maremmano abbruzzese
Il pastore maremmano abruzzese, già descritto da Columella (116- 27 a.c.) nel ” De re rustica” e da Marco Terenzio Varrone ( 4 -70 d.c.), è un magnifico cane da pastore bianco, guardiano delle greggi ed efficace avversario del lupo e dell’ orso, validissimo aiuto della pastorizia nei decenni passati.
Il suo nome prende origine appunto dalla Maremma e dall’Abruzzo, zone dove era molto diffuso come pastore guardiano delle greggi che transumavano dai monti dell’ Appennino alle zone di pianura della Toscana.
Il maschio è alto dai 65 ai 73 cm e pesa circa 35-45 kg, la femmina, leggermente più piccola, va dai 60 ai 68 cm e pesa 30-40 kg.
Il mantello è bianco, unicolore, con pelo lungo, abbondante ed a volte leggermente ondulato, con un folto collare, mentre è corto sul muso , sul cranio e sulle orecchie.
La testa è grande , piatta di forma conica e ricorda un po’ la testa dell’ orso.
Il pastore maremmano abruzzese appartiene al ceppo dei grandi cani bianchi
del centro Europa, insieme al Kuvasz (Ungheria), al cane da pastore di Tatra (Polonia ) ed al cane da montagna dei Pirenei (Francia), antichissima stirpe di guardiani arrivati dal Medio Oriente al seguito delle legioni romane e discendenti del mastino del Tibet.
Nell’ antica Roma erano presenti sia cani bianchi usati per la pastorizia che scuri mastini dediti alla guardia.
Questi cani sono degli ottimi guardiani degli animali e delle cose loro affidate, molto territoriali e vigili, amanti del padrone e diffidenti con gli estranei.
Il pastore maremmano abruzzese è un cane robusto di forte conformazione, rustico indifferente al clima avverso, selezionato da sempre per lavorare anche in assenza dell’ uomo.
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