Mamme italiane – Roberta
Questo fine settimana ospitiamo una mamma blogger, Roberta!
Mamma che stile: come nasce il tuo blog? Il mio blog nasce così per gioco, vista la mia grande passione per vestiti, make up e tutto quello che gravita intorno alla moda. Ho deciso di mettermi in gioco cercando di proporre marche, capi, outfit e trucchi alla portata di tutte le donne sia economicamente, sia a livello pratico, facili da riprodurre!
Mamma e fashion victim: come riesci a mantenere le due personalità? Una volta diventata mamma il tempo dedicato a me stessa si è ridotto drasticamente,arrivando addirittura ad avere difficoltà a fare una doccia, figurarsi mettersi lo smalto o farsi le sopracciglia! Ma le potenzialità che una donna acquisisce una volta diventata mamma rasentano l’inverosimile e quindi, dopo qualche mese di “pratica” con la bimba, ho cercato di trovare un giusto equilibrio tra la mia figura di mamma e quella di donna. Ora con mio marito baratto qualche ora di “libertà” in cambio di una buona cenetta! Ogni mamma dovrebbe avere a disposizione qualche ora per sé proprio per svagarsi… nel mio caso girando per negozi!
Mamma e donna: come vedi le difficoltà delle mamme italiane? Non solo come mamma e donna, ma anche come mamma lavoratrice. Io ho avuto la fortuna di avere una maternità più lunga rispetto alla media considerato che ho un lavoro a rischio (lavoro con i bambini disabili), ma la maggior parte delle mamme purtroppo dopo solo 3 mesi deve tornare a lavorare. Ma la gente lo sa com’è un bambino di tre mesi prima di dire “torna a lavorare”? E’ solo una delle cose che non riesco a concepire. Altro argomento molto delicato per me è quello delle mamme di bambini disabili che molto spesso si ritrovano a dover lavorare, fare la mamma, la moglie e la casalinga ed inoltre a combattere per i diritti dei loro bambini che molto spesso passano in secondo piano oppure non sono sufficienti.
C’è una mamma a cui ti ispiri? Nessuna particolarmente famosa… sicuramente la mia di mamma è una fonte incredibile di ispirazione per quanto ha dato e fatto per me e mia sorella (ma non diteglielo!). Ma vorrei soprattutto ricordare le mamme dei bambini che seguo, soprattutto la mamma di una bambina con un grave problema genetico (Sindrome di Angelman, www.sindromediangelman.org) che nonostante le difficoltà mantiene sempre un sorriso e un’energia invidiabili!
Cosa manca alla tua città? Abitiamo in una piccola provincia e, ancora stringendo, in un piccolo paese: manca quasi tutto! Mancano i musei (sono appassionata d’arte), mancano le grandi catene di negozi, mancano le manifestazioni per noi giovani…A dir la verità sono un’inguaribile ottimista quindi non parlerò ancora di quello che manca, ma di quello che abbiamo: un bellissimo mare a pochi passi da casa, una passeggiata che ti riempie il cuore, una cittadina a portata di mamma con negozietti alimentari, un grande parco giochi dentro un viale alberato, tutto quello che serve come prime necessità è a portata di mano e di passeggino! Arma di Taggia è sicuramente il posto sbagliato per i giovani, lasciando da parte le spiagge, ma sicuramente adatta alle mamme che cercano riposo, pace e un clima invidiabile!
Il ruolo del papà-marito: com’è cambiato il rapporto col tuo lui? Posso solo dire di essere molto fortunata, mio marito più che un papà è un mammo. Anche se sono sempre positiva ed energica, i primi giorni di vita di mia figlia li ho passati tra una crisi di pianto e l’altra per la paura di non essere all’altezza, di non avere latte e mille altre scemate. Ma lui è stato presente, solido come una roccia. Non avrei potuto avere di meglio, ho fatto la mia scelta il giorno che l’ho conosciuto, ma sicuramente lui si è riconfermato speciale una volta diventato padre.
La tua giornata tipo Sveglia alle 7, partiamo con la mia bimba alla volta dell’asilo per lei e del lavoro per me, che distano circa 20 chilometri da casa. Lavoro fino alle 17 (al momento sono in un asilo, ma come educatrice vengo spesso spostata) Prendo la mia bimba e torniamo a casa dove ci destreggiamo tra gioco e cena. Aspettiamo l’arrivo del papà, mangiamo e poi ci coccoliamo tutti e tre insieme sul divano guardando un cartone…
Le prime vacanze con il tuo bebè Da bravi pazzi il primo viaggio lo abbiamo fatto quando Costanza aveva neanche 4 mesi… cioè alla volta della nostra luna di miele! Eh si,mi sono sposata dopo pochi mesi dal parto e abbiamo deciso di andare lo stesso in viaggio di nozze, un tour tra Tarquinia, Grosseto e Roma. Viaggio massacrante, ma la vacanza è andata benissimo! Da quel momento siamo andati in viaggio tutti insieme, non amo lasciare mia figlia nei pochi momenti in cui non lavoro. Per fortuna col passare del tempo la roba da portarsi è sempre meno!!!
Il primo acquisto per il tuo bebè Quando ero incinta di quattro mesi, poco dopo la visita che aveva confermato il sesso della bambina, una tutina rosa (colore che avevo sempre odiato fino a quel momento)
Un consiglio alle neo mamme Ragazze e colleghe mamme, cercate di non perdere la vostra identità in vista del nuovo frugoletto che spazzerà ogni certezza che avevate nella vostra vita da “single”: un bambino porta nuova vita, nuovo amore, nuova energia… ma sicuramente porta via tutto il tempo disponibile! Fate in modo da ritagliare del tempo per voi. Non “buttatevi via”, no alle tute, alle pinze per capelli, alle maglie sporche; una mamma che cura se stessa è una donna con nuove energie da dedicare al proprio bambino. E se proprio non riuscite a destreggiarvi tra bambino e moda… beh, c’è sempre Mamma Che Stile pronta per voi!
Grazie Roberta!
PH Courtesy Alessia Dulbecco
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