Papà italiani – Adriano
Oggi ospitiamo un papà, benvenuto Adriano!
Come hai reagito all’idea di diventare papà?
Io e mia moglie lo desideravamo da un po’ di tempo, quando abbiamo saputo che avremmo avuto un figlio abbiamo pianto di gioia l’uno tra le braccia dell’altro.
Com’è cambiato il rapporto con tua moglie?
Quest’anno festeggiamo 5 anni di matrimonio e 18 anni dal giorno in cui ci siamo fidanzati, il nostro rapporto è cresciuto con noi e a mano a mano si è arricchito grazie alle esperienze fatte insieme, dai viaggi alla vita di coppia alla vita da sposati. Adesso stiamo imparando da nostro figlio ad essere genitori.
Sei andato alle visite?
Non me ne sono persa una, dalla primissima quando ho sentito un cuoricino piccolo 1 cm che batteva fortissimo fino a quella durante la quale si sono rotte le acque passando per la morfologica che ci annunciava che avremmo avuto un bel maschietto.
Primo regalo alla futura mamma?
Il mio primo regalo fu un grande libro sulla maternità regalatole il giorno della Befana, all’interno una dedica a lei e al figlio che un giorno avremmo avuto, un libro per dirle che ero pronto ad avere un figlio con lei e che lo desideravo. Nostro figlio è nato molto tempo dopo.
Primo regalo al bimbo?
Le previsioni pre-nascita sulle misure del futuro nascituro si dimostrarono fin troppo ottimistiche e noi ci trovammo con tante meravigliose tutine, ma troppo grandi per lui. Andai quindi a comprare una tutina, la trovai di Topolino, taglia 0 con annessa una piccola adorabile codina nera che andava qua e la e rendeva il nostro piccolo topolino ancora più tenero…
Chi prepara i pasti del bimbo?
Da quando il biberon ha fatto la sua comparsa a casa nostra 8 giorni dopo la sua nascita io sono l’addetto al latte, quindi la colazione e le poppate notturne sono sempre state compito mio. Questo ha aiutato mia moglie a riprendersi da un parto difficile. I pasti, nel 99% dei casi li prepara la mamma, quella volta che non le è possibile me ne occupo io rispettando religiosamente le sue direttive. La differenza si nota eccome e mio figlio (18 mesi) non si esime dal farmelo notare.
Baby sitter o nonni?
Genitori. Comprendo il bisogno di molte mamme che sono costrette ad andare a lavorare e sono sicuro che non lo lasciano a cuor leggero tra le mani, seppur amorevoli, di una maestra d’asilo, ma io e mia moglie siamo concordi che per il bambino sia molto più importante crescere con la presenza della mamma e del papà piuttosto che passare ore con un estranea o con i nonni. Per fare questo ovviamente bisogna essere disposti a fare delle rinuncie, non andiamo più al cinema o a teatro, le cene fuori si fanno una volta la settimana se possibile. Il budget per la spesa si è assottigliato, ma nostro figlio è felice e i grandi sorrisi che ci elargisce ci fanno capire che, nel nostro caso, è la strada giusta da percorrere.
Come ti stai rapportando con tuo figlio?
La mattina ci alziamo insieme, preparo la colazione a tutta la famiglia, lui mi guarda e mi aiuta. Parliamo molto, più che altro i miei sono monologhi ai quali lui prevalentemente reagisce sorridendomi, ma so che mi capisce. Per ora non parla molto, ma si fa capire benissimo e a volte, a modo suo, mi risponde pure. Amiamo andare a svegliare la mamma con tante tenerezze, prima di aprire la porta della camera da letto gli dico: “mi raccomando, adesso dai tanti baci a mamma ma fai piano, mamma è delicata, si rompe…” È un bambino attento, curioso ed educato, è un piacere fargli da padre ed avere un rapporto con lui è la cosa più gratificante che si possa avere.
Come vivi la città con il tuo bambino?
Da papà con due belle braccia forti, supero ogni difficoltà con facilità ma mi rendo conto che molto spesso le infrastrutture non sono adatte per chi ha un bambino. I mezzi pubblici non sono adeguati e una mamma con un passeggino, in metropolitana ha non pochi problemi. La mia città, per fortuna, ha molte ville dove i cittadini possono andare a passeggiare a piedi e in bicicletta con i propri figli ed è quello che facciamo noi tre dal primo tiepido sole della primavera all’ultimo pre-autunnale.
Le vacanze?
“Due ragazzi in vacanza” sono molto diversi da “due ragazzi ed un bambino in vacanza” Le mete sono più tranquille, più rassicuranti. L’anno scorso siamo andati a Londra: temperatura a Roma il 28 settembre 25 gradi, temperatura a Londra il 28 settembre 9 gradi. Conseguenze: bambino con la febbre il secondo giorno di vacanza con visita guidata al più vicino ospedale per assicurarci che non fosse nulla di grave. Adesso prima di partire per un viaggio ci assicuriamo che l’albergo sia ben collegato con il centro e che abbia tutto ciò di cui potremmo avere bisogno per il bambino, a dire la verità siamo ormai più propensi a prendere un appartamento poiché in caso di necessità siamo in grado di preparare una cena decente a nostro figlio: trovare una minestrina a Londra si è rivelata un’attività estenuante e vana. Per capire meglio cosa penso sulle vacanze con un bambino, se volete, potete leggere il mio post “In Vacanza con il Bambino” dove in maniera semiseria illustro il mio punto di vista!
Grazie Adriano!
PH Courtesy Adriano
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