Quando la dieta diventa malattia
Conosciamo ormai da molto tempo disturbi alimentari riconosciuti come malattie vere e proprie, l’anoressia e la bulimia, verso le quali esistono da tempo campagne di sensibilizzazione per il riconoscimento precoce, specifiche linee guida terapeutiche e strutture assistenziali per il loro trattamento.
A questi si stanno affiancando alcuni nuovi comportamenti ancora poco codificati ma con una diffusione che pone problematiche tipiche dei disturbi alimentari più gravi.
L’ortoressia (dal latino: corretto appetito) è una forma di attenzione ossessiva per i cibi sani. Al contrario dell’anoressia e della bulimia in cui l’attenzione è rivolta verso la quantità del cibo, in questo caso abbiamo un particolare e ossessiva ricerca della qualità. Tutti gli alimenti assunti devono essere sani, puri e ”giusti”. Gli ortoressici, per paura di malattie e contagi, si sottopongono a diete talmente rigorose che preferiscono non mangiare se ritengono contaminato o comunque nocivo il cibo a loro disposizione. Paradossalmente per questo rischiano di sviluppare carenze nutrizionali anche gravi dovute a deficit vitaminici e sali minerali.
La bigoressia ( dall’inglese big-grande) è un disturbo che si osserva soprattutto negli uomini, ed è una vera e propria ossessione per il raggiungimento di una forma fisica intesa come possedere una massa muscolare ipertrofica e sviluppata. Sono uomini visibilmente muscolosi che si preoccupano di essere deboli e magri , per cui si sottopongono ad allenamenti continui e sfibranti in palestra ed a regimi alimentari ferrei ma squilibrati. Considerano i carboidrati nocivi per cui quasi li eliminano dalla dieta, ed aumentano esageratamente l’introito di proteine giornaliere, inoltre spesso fanno un uso-abuso di integratori e a volte arrivano all’impiego degli steroidi anabolizzanti.
In entrambi questi casi l’ansia , l’insoddisfazione pone problemi sociali e relazionali, l’impossibilità di frequentare amici per mancanza di tempo ( alta frequenza della palestra) o difficoltà a condividere pasti o una semplice pizza , oltre naturalmente a provocare evidenti danni fisici che derivano da comportamente alimentari scorretti.
Il riconoscimento di queste nevrosi del mangiare sano e giusto è ancora molto tardiva perchè nascono da comportamenti promossi dalla società per mantenersi in forma e prevenire gravi patologie. Ma questi buoni propositi in soggetti predisposti possono sfociare in veri e propri disturbi alimentari.
dott.ssa Graziella Bellardini
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