Londra: come organizzare il trasferimento
Manca un mese al grande trasferimento, quello che ci porterà a lasciare Milano per la grande e immensa Londra.
Il 28 febbraio caricheremo la macchina, saluteremo l’Italia e guideremo per 1300 km attraverso la Francia e poi via, verso questa nuova avventura. Alla fine abbiamo deciso di usare la nostra auto perché portare Lillo in aereo sarebbe stato troppo complicato e per lui molto poco piacevole.
Così abbiamo deciso di organizzare 3 giorni di viaggio tra Digione, Reims e le bianche scogliere di Dover fino ad Hampstead, la zona che abbiamo scelto come nuova casa. Conosco poco Londra, così abbiamo deciso tra due quartieri, Notting Hill e Hampstead, poi la scelta definitiva è stata la scuola.
Le bimbe andranno ad una scuola pubblica perché i costi delle private sono davvero inavvicinabili e trovare un’ottima scuola pubblica che avesse posto a metà anno non è stato facile.
Quando abbiamo avuto la bella notizia di una scuola di Hampstead che aveva posto per Beatrice, la scelta è andata su quella zona che sembra quasi un villaggio. Ma di questo ve ne parlerò più avanti.
Qui voglio spiegarvi come abbiamo organizzato il trasferimento.
Poco prima di Natale l’azienda di mio marito gli ha chiesto se voleva trasferirsi nella sede di Londra. Ci abbiamo pensato credo 2 minuti, poi ci siamo guardati e con un sorriso enorme abbiamo deciso per un SI, felicissimi di poter fare quest’esperienza avendo le bimbe ancora piccole.
La scuola
Bianca ha 2 anni e Beatrice 4, frequentano entrambe un asilo bilingue e quando abbiamo raccontato che saremmo andati a vivere in una nuova città sono state felicissime. La piccola non andrà a scuola fino a settembre perché non esiste l’asilo pubblico, mentre Bea entrerà in Reception (una sorta di primina) a metà anno, ma le insegnanti ci hanno già assicurato che non avrà problemi. I bambini si abituano in fretta e fanno subito amicizia.
Il trasferimento in una nuova casa
È molto importante abitare vicino alla scuola scelta per avere più possibilità di entrare, quindi cercavamo una casa con 3 camere (una per gli ospiti) e che accettasse il cane. Quest’ultimo punto è stato davvero difficile. Non è detto che se una casa ha il giardino sia disponibile ad accettare i cani. Senza contare poi il fatto che la maggior parte delle case ha la moquette. Quando abbiamo trovato la casa giusta l’abbiamo vista solo attraverso una videochiamata e abbiamo firmato la proposta di affitto. Ad oggi non l’abbiamo ancora vista dal vivo! Il sito che abbiamo usato è https://www.rightmove.co.uk/
Il viaggio di trasferimento
Inizialmente pensavamo di poter prendere l’aereo con Lillo. Se andate sul sito del Governo vi indicano ancora le compagnie disponibile. Non esiste più la quarantena, ma alcune razze non possono entrare. Ci sono poi dei documenti specifici da avere: passaporto, chip, vaccinazione ecc. Quando abbiamo chiamato la British ci è stato detto che l’unico modo per far volare Lillo sarebbe stato con un Cargo (insieme alle valigie=freddissimo e rumorosissimo a 800 euro). Il nostro veterinario mi ha sconsigliato di far viaggiare qualsiasi cane in queste condizioni.
Abbiamo pensato al treno, ma anche qui il cane non può salire a meno che non sia in auto. A questo punto, se devo comunque portare l’auto, faccio tutto il viaggio! E così eccoci ad organizzare le nostre 2 tappe prima di andare a Londra.
Trasloco
Visto che affittiamo l’appartamento di Milano, abbiamo deciso di lasciarlo completamente arredato, per cui il trasloco sarà solo di giochi (troppi!), abiti e accessori (il pianoforte e le bici). Ci vorranno una decina di giorni per la consegna, ma abbiamo fatto i calcoli e non ci sono problemi. La casa che abbiamo scelto non è arredata, ma acquisteremo i nuovi mobili direttamente online con spedizione a Londra.
Conto bancario
Giovedì andremo per 4 giorni a Londra per vedere la casa, la scuola e fare già qualche commissione burocratica. Ad esempio dovremo aprire un conto lì. Abbiamo preso appuntamento presso la Barklays e con passaporto e contratto di affitto avremo il nostro conto corrente.
Partita iva
A fine febbraio chiuderò la mia partita iva italiana, mentre a Londra non dovrò aprirne una nuova. In Inghilterra infatti se il volume di affari dei 12 mesi risulta inferiore a 83.000 Sterline, non hai l’obbligo di richiedere il numero di Partita Iva. Tutte le fatture dovranno essere emesse senza addebitare l’IVA del 20%.
One Comment
Serena, FaccioComeMiPare.com
Il fatto che gli animali abbiano cosi’ tanti problemi per volar fin qui e’ una cosa che mal tollero in questo paese (il Cargo e’ orribile). Grazie per i consigli, condivido… 🙂